Poeta inglese. Discendente da una ricca
famiglia aristocratica, iniziò gli studi a Eton, dove si segnalò
per i suoi successi nello studio. Iscrittosi successivamente a Oxford, strinse
rapporti di amicizia con T.J. Hogg, con il quale studiò filosofi come
Platone, Locke e Hume e lesse il trattato
Political Justice di W. Godwin,
destinato a esercitare su di lui un'influenza fondamentale. Fu espulso
dall'università nel 1811, in seguito alla pubblicazione del libello
La
necessità dell'ateismo,
in realtà opera del suo amico
T.J. Hogg
. In ogni caso, l'avversione alla tirannia e l'anelito verso la
libertà morale sono caratteristiche di tutta l'opera di questo scrittore.
L'amore di
S. per la letteratura, e in particolare per i romanzi
neri di A. Radcliffe, si concretizzarono in due tentativi letterari di
scarso successo, i romanzi
Zastrozzi (1810) e
St. Irvyne (1811).
Divenuti molto difficili i rapporti con la sua famiglia, in seguito al
matrimonio con Harriet Westbrook (1811),
S. vagabondò per due anni
fra l'Inghilterra, la Scozia, l'Irlanda e il Galles: fu a Edimburgo, a York, a
Keswick e a Dublino. In quest'ultima città, nel 1812 compose e diffuse di
sua mano l'
Appello al popolo irlandese,
indirizzato alle classi
sociali più indigenti, e le
Proposte di un'associazione per la
rinascita dell'Irlanda, destinate alla società più colta.
Tornato a Londra, conobbe personalmente Godwin - l'autore del trattato che era
divenuto il suo credo politico e sociale. L'influsso delle teorie di Godwin
è evidente nella prima opera significativa di
S.,
il poema
La regina Mab (1813), nella quale compare anche un primo accenno della
fede del poeta nello spirito della natura come spirito d'amore. Abbandonata la
moglie, il poeta inglese andò a convivere con la figlia di Godwin, Mary
(che sposò nel 1816), e si recò con lei in Francia e in Svizzera:
il loro viaggio è descritto da
S. nella
Storia di un viaggio di
sei settimane (1817). Nel 1815, tornato in Inghilterra, compose
Alastor,
o lo spirito della solitudine, tragedia dell'individuo
innamorato della bellezza ideale: lo stesso tema, la passione per lo spirito
della bellezza, si ritrova - unito all'altra tematica sempre cara a
S.,
l'amore per la libertà - in un'opera di poco
successiva, l'
Inno alla bellezza intellettuale. Nel 1816, durante un
secondo soggiorno in Svizzera,
S. conobbe G. Byron, al quale si
legò con un sentimento di profonda amicizia; tornato in Inghilterra,
scrisse
Laon and Cythna (1818)
(poi ribattezzato
La Rivolta
dell'Islam), poema narrativo in cui espose le sue idee sulla Rivoluzione
francese, e le
Proposte per porre ai voti la riforma del Regno (1817),
trattato che gli procurò non poche ostilità. Per sfuggire a tali
censure, nel 1818
S. si trasferì in Italia; qui, negli anni
successivi, compose tutti i suoi capolavori poetici:
Rosalynd and Helen
(1818),
scritto a Lucca; il poema
Julian and Maddalo
(1818),
suggerito da una visita a Byron; gli incantevoli
Versi
scritti sui colli Euganei (1818). Un soggiorno a Napoli gli ispirò la
celebre ode
Versi scritti in un periodo di sconforto presso Napoli
(1819), seguita dai primi tre atti del
Prometeo liberato (1819),
dramma lirico il cui quarto atto, che segna uno dei vertici più alti
della poesia di
S., fu completato a Firenze nel 1820. Nella vittoria di
Prometeo
S. raffigurò la liberazione dell'individuo dalle catene
da lui stesso forgiate e la sua unione con lo spirito della natura. Al 1820
appartengono, inoltre, la tragedia
I Cenci, modellata sulle opere dei
poeti elisabettiani e indirizzata contro la tirannide e l'ingiustizia;
La
mascherata dell'anarchia, violenta protesta contro il primo ministro inglese
dell'epoca, a sostegno delle masse dei diseredati;
Peter Bell III,
anch'esso di tono polemico, rivolto contro l'atteggiamento pavido e conservatore
del poeta W. Wordsworth; la più grande delle sue liriche,
Ode al vento
d'Occidente. Nel 1820
S. e la moglie si trasferirono a Pisa, dove per
un certo periodo furono raggiunti da Byron; qui
S. scrisse alcune odi,
fra cui
La nuvola,
l'
Ode all'allodola, l'
Ode alla
Libertà (a sostegno dei moti libertari esplosi in quell'anno in molte
parti d'Italia), l'
Ode a Napoli (in occasione dei moti rivoluzionari del
1820), i poemetti
La sensitiva e
La maga dell'Atlante. Al
principio dell'anno seguente, un fatto di cronaca, la vicenda di una giovane
donna costretta dal padre a diventare monaca per aver rifiutato un matrimonio,
ispirò al poeta il poemetto
Epipsychidion, in cui è
espressa la teoria dell'amore mistico. Di poco successivi sono
Adonais
(1821),
meditazione sui grandi temi della morte e della
sopravvivenza, originata dalla scomparsa del poeta J. Keats,
Hellas
(1822), dramma lirico basato sui
Persiani di Eschilo, suggeritogli
dall'insurrezione greca contro i Turchi, il trattato in prosa
In difesa della
poesia (1821)
. Nel 1822, trasferitosi a Lerici, nel golfo di La
Spezia, intraprese la stesura del poema
Il trionfo della vita;
morì in mare, sorpreso da una tempesta. Il corpo di
S. fu
recuperato e cremato. Le sue ceneri furono sepolte a Roma, nel cimitero presso
la piramide di C. Cestio. Nelle liriche come nei saggi,
S. diede
espressione ai suoi ideali politici, sociali e religiosi, sostenendo l'immediata
necessità di riforme in favore delle classi più indigenti,
combattendo la Chiesa ufficiale e professando convinzioni panteistiche. La sua
poesia, influenzata da Godwinismo e Neoplatonismo, risulta molto intensa, tra i
più alti esiti del Romanticismo (Field Place, Horsham, Sussex 1792 - mare
di Versilia 1822).